I canali artificiali sono corsi d’acqua creati “ex-novo”, ma se opportunamente gestiti possono svolgere le
tipiche funzioni ecologiche dei fiumi. I canali possono assolvere ad usi plurimi: irrigui, idroelettrici, di bonifica,
idropotabili, di regimazione idraulica e il loro reticolo raggiunge una lunghezza e un grado di ramificazione
spesso considerevole fornendo una interessante opportunità per la creazione di reti ecologiche
locali, soprattutto nelle pianure agricole intensive dove la fitta rete idrografica artificiale potrebbe arricchire
dal punto vista ambientale queste aree fortemente impoverite.
La riqualificazione dei canali mira a dotare questi corsi d’acqua di alcuni caratteri propri di un corso naturale, cercando un compromesso più o meno forte, secondo le situazioni, con il comparto agricolo e le attività antropiche in genere. Oltre alle ricadute ambientali una gestione più naturale di questi elementi porta ad un notevole abbattimento dei costi di manutenzione e contribuisce attivamente alla prevenzione del rischio idrogeologico.
La riqualificazione dei canali mira a dotare questi corsi d’acqua di alcuni caratteri propri di un corso naturale, cercando un compromesso più o meno forte, secondo le situazioni, con il comparto agricolo e le attività antropiche in genere. Oltre alle ricadute ambientali una gestione più naturale di questi elementi porta ad un notevole abbattimento dei costi di manutenzione e contribuisce attivamente alla prevenzione del rischio idrogeologico.
Il canale Villoresi, interventi di riqualificazione |
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